Il progetto tedesco: niente carne né salsicce per educare i bambini a un'alimentazione sostenibile.
BERLIN-
Il nome l'hanno già trovato: «Veggie Day». Il resto potrebbe
succedere dopo le elezioni tedesche di settembre.
Se
i verdi andranno al governo, promettono di istituire - scritto tra i
punti del programma - la «giornata vegetariana». Un giorno in cui -
un po' come i venerdì delle campagne cattoliche delle nostre nonne -
la carne sarà bandita dalle mense degli uffici pubblici e delle
scuole tedesche. L'obiettivo dichiarato è di ridurre il consumo
della carne, che vede la Germania tra i maggiori consumatori
d'Europa, con 98 chili di carne a testa all'anno.
L'obiettivo
dei verdi è duplice.
Da
una parte, un'alimentazione più sana, che protegga l'uomo dalle
malattie cardiovascolari, obesità e altro. Dall'altra, si mira a
proteggere l'ambiente. Gli animali da pascolo, infatti, sono visti
dagli ecologisti come uno dei responsabili del cambiamento climatico.
Il
ragionamento degli anti-carne è lineare.
Il 30 per cento della superficie sfruttabile della Terra è coperta da pascoli, contro il 4% usato dall'agricoltura.
Non solo.
La biomassa prodotta dagli animali è doppia rispetto a quella creata dagli uomini, ed è responsabile del 5% delle emissioni di diossido di carbonio e del 40% del metano - un gas serra ben più pericoloso. Inoltre, se i consumi di carne dei Paesi emergenti (Cina e India, in primo luogo) cresceranno con i trend attuali, nel 2050 gli animali da pascolo produrranno emissioni pari a metà del traffico stradale e aereo.
Una tendenza che - credono anche i verdi tedeschi - bisogna cominciare a contenere.
E il «Veggie Day»?
In Germania ha scatenato una valanga di reazioni, finendo tra gli argomenti del giorno, e intasando le communità in rete dei giornali, dalla Zeit a Handelsblatt .
A leggerle, però - «lo Stato vuole spiarmi anche nel piatto?» o «sono quasi vegetariano, ma non se me lo ordina lo Stato» - l'idea dei verdi (con diversi esponenti politici costretti ieri a spiegarsi o a precisare) più che adepti ha trovati contestatori. In rivolta non solo contro la «dittatura dei vegetariani», ma anche contro l'idea stessa di uno Stato (etico) che, fin nella composizione del menù, si prende attivamente cura - con una serie di prescrizioni - del benessere dei cittadini. L'idea che, per capirci, manda in bestia G.Ferrara, ma che dalla Francia (dove lo Stato ha aumentato le tasse su una certa bevanda), viene in più modi sperimentata. Non fosse altro, ed è l'approccio inglese, perché l'obesità pesa sulla sanità e sullo Stato sociale.
I verdi tedeschi dicono:
«È bene per tutti mangiare più sano». Nel 2011 ci provarono già. A Stoccarda, capitale dell'auto e loro roccaforte. Ma l'opposizione dei dipendenti pubblici fu tale che il decreto, già scritto, venne ritirato.
fonte : corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento