La centrale di Robin Rigg, costruita dalla E.On dopo molte difficoltà, è riuscita a sviluppare una potenza di 180 Mw.
La prima centrale eolica off-shore della Scozia, realizzata nelle vicinanze della costa di Solway, è stata ultimata e le sue 60 turbine hanno iniziato la produzione di energia. A riferirlo il sito della BBc. Superati i ritardi che ci sono stati durante la realizzazione dell’impianto di Robin Rigg, la centrale è riuscita a sviluppare una potenza di 180 Mw, capace di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 117 mila abitazioni.
Una grande soddisfazione per il via libera alla produzione di energia che è stata espressa anche dal direttore per l’area europea del settore rinnovabili della società “E.ON”: eon-uk.com, soddisfatto che l’impianto sia stato terminato e sia entrato in funzione.
“E’ un momento molto felice per noi – ha detto – soprattutto per il team di esperti che ha lavorato molto per arrivare fino a questo punto”.
Lewis ha poi aggiunto che ora il gruppo potrà pensare alla realizzazione di impianti anche più grandi “come quelli di Humber Gateway, London Array e il nostro Round 3, sulla costa di Hastings ( nel Sussex nota tsm ), naturalmente mettendo a frutto l’esperienza che abbiamo sviluppato per realizzare la centrale di Robin Rigg”.
fonte : rinnovabili.it
Uno dei posti migliori dove mettere le pale eoliche per produrre energia elettrica, è nelle prossimità del mare: c'è sempre una brezza, almeno, che permette alle turbine di funzionare 24 ore su 24. Ma costruire gli alti pali che sorreggono la struttura vicino alle spiaggie, rischia di rovinarne l'aspetto paesaggistico; la stessa cosa avviene se vengono costruite a mare, dato che, per ragioni strutturali, non è possibile andare su fondali che superano i 60-70 metri di profondità. E quindi si resta comunque piuttosto vicino alla spiaggia.
Ma la norvegese Statoil è andata oltre: ha creato un tipo di turbina eolica capace di galleggiare, grazie ad un supporto galleggiante a base concava. la struttura è alta circa 100 metri, con delle pale lunghe 82 metri, che sono in grado di produrre fino a 2,3 Mw. Possono essere posizionate anche in acque profonde fino a 700 metri. A tale distanza dalle coste (parliamo di alcuni chilometri, oltre la piattaforma continentale) il vento è anche più costante e meno forte di quello che c'è sulla spiaggia, cosa che garantisce un funzionamento più uniforme. Lo scorso settembre ne è stato approntato un prototipo, posto a 10 Km dalle coste norvegesi, ed ha funzionato senza criticità. Quindi la Statoil si è messa d'accordo con il governo scozzese per creare una vera e propria centrale elettrica galleggiante in alto mare: i siti sono uno al largo di Aberdeen e un altro al largo dell'isola di Lewis.
Ancora una volta, sono i paesi che meno hanno a disposizione fonti rinnovabili che ne fanno un uso migliore.
julienews.it
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