TOKYO - Il ministro della pesca Nipponico, ha confermato oggi la notizia diffusasi due giorni fa, secondo cui il Giappone avrebbe sospeso la caccia alla balene per questa stagione.
Dopo i ripetuti attacchi alle baleniere nipponiche da parte degli ambientalisti del Sea Shepard, è arrivato l'alt per motivi di sicurezza. Non è quindi un cambiamento ideologico a fermare gli arpioni dal conficcarsi nella carne delle megattere, ma solo il cercare di evitare un caso internazionale se dovessero incorrere gravi incidenti.
Il Sea Shepard, infatti, ha attaccato 9 volte la nave ammiraglia Nisshin Maru per dare il via a una battaglia nell'oceano tra getti d'acqua, funi per imbrigliare le eliche e lancio di fumogeni.
Il Governo giapponese si dice indignato da simili atteggiamenti, e non fa retromarcia sul massacro, che continuerà l'anno prossimo, salvo ulteriori colpi di scena.
Le balene vengono brutalmente uccise alla fine della lunga rotta migratoria annuale verso l'Antartide, dove si recano per mangiare il krill fresco dopo mesi di privazioni. Il ruolo dei giganti del mare è fondamental per mantenere l'equilibrio dell'eco sistema marino, che con un'abbondanza fuori controllo di krill e zooplancton andrebbe al collasso nel giro di pochi anni. Lo stop alla caccia garantirà quest'anno la sopravvivenza di molti piccoli, che senza le madri non avrebbero alcuna possibilità di arrivare all'età adulta, e quindi una possibilità in più alla popolazione di crescere e riprendersi dai duri colpi subiti negli anni passati.
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