domenica 24 ottobre 2010

«E se le guardie no vol che cantemo noi cantemo per farle rabiar»

di PAOLO RUMIZ

Chissà come sarà un verbale di contravvenzione per canto di strada. È un po’ che me lo chiedo. Magari così: «Veniva colto nell’atto inequivocabile di usare le corde vocali davanti a una decina di passanti; ammonito dai vigili, peggiorava la situazione passando a note sovversive, di cui riportiamo alcune parole, ”e se le guardie no vol che cantemo, noi cantemo noi cantemo”, cui si univano altri passanti, fino alla conclusione dal contenuto inequivocabilmente offensivo: ”cantemo, cantemo, e noi cantemo per farle rabiar”, laddove ”farle rabiar” era chiaramente rivolto al corpo dei vigili urbani, alla pubblica amministrazione e al sindaco in persona».
Logico che oggi sarò presente al libero raduno di menestrelli e cantastorie. Lo farò per intonare la canzone di cui sopra, e soprattutto per capire come sarà scritta la multa, che pagherò scrupolosamente in ossequio alle civiche ordinanze. Dissenso politico dunque, ma obbedienza amministrativa. Sempre in musica naturalmente. Come ai bei tempi dela Defonta.

( Defonta = Austria )

1 commento:

Anonimo ha detto...

W l' A !!!

Werner