Il Moige, Movimento Italiano Genitori, ha presentato i risultati dell’indagine condotta da SWG in occasione del lancio della campagna informativa “Non cadere nella rete! Cyberbullismo e altri pericoli del web”. La campagna realizzata con il contributo di Symantec, la collaborazione della Polizia delle Comunicazioni – Ministero dell’Interno e il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, si rivolge a genitori, docenti e alunni della scuola media inferiore con l’obiettivo di diffondere una maggiore consapevolezza su un uso corretto di Internet.
La ricerca condotta da SWG ha confermato che il web è un mezzo sempre più utilizzato dai minori sia a casa sia a scuola. Diventa quindi uno strumento importante non solo per informarsi, studiare o effettuare download di file, ma anche per condividere e socializzare in modo semplice e immediato. Mentre in passato era l’email il mezzo di comunicazione più diffuso, oggi sta sempre più cedendo il posto a sistemi che consentono di comunicare con gli amici in tempo reale. Il 44% dei ragazzi è solito mandare messaggi di posta elettronica, contro il 63% che preferisce chattare tramite Instant Messaging.
Se da una parte cambia il modo di utilizzare il Web da parte dei minori, dall’altra aumentano i timori di genitori e insegnanti collegati ai rischi che possono correre i ragazzi che navigano in rete. Il 64% dei genitori, infatti, dichiara di controllare le attività che il figlio svolge online, anche se solo il 19% afferma di affiancarlo durante la navigazione. I rischi che li preoccupano sono principalmente relativi alla possibilità che i propri figli possano imbattersi in siti con contenuti inadatti, timore ammesso dall’83% dei rispondenti, che possano essere contattati da malintenzionati o pedofili (55%) o che il pc domestico possa essere infettato da virus informatici (36%). Il 34% dei genitori ha dichiarato di temere che usare troppo Internet possa portare a una perdita di contatto con la realtà o che rubi troppo tempo ad altre attività (24%).
La paura dei pedofili online, purtroppo, non è infondata. Secondo i dati della Polizia delle Comunicazioni, dal 1997 ad oggi si contano 238 arresti, 4.465 persone sono state denunciate e sono state effettuate 3.978 perquisizioni. Inoltre, la Polizia italiana tiene costantemente monitorati 293.204 siti, ha contribuito alla chiusura di 177 siti in Italia e ha segnalato 10.977 siti all’estero.
Per proteggere i propri figli dai rischi di Internet, il sistema più diffuso sembra essere il dialogo: il 97% dei genitori e il 95% degli insegnanti ha dichiarato di aver dato dei consigli ai ragazzi su come usare correttamente la rete. Nonostante la preoccupazione sia diffusa, il 41% dei genitori dichiara di non aver dotato il pc domestico di un sistema di sicurezza con filtri di controllo parentale, che consentono di verificare e monitorare l’accesso a siti e pagine non adeguate ai minori.
In risposta ai dati emersi e alla evidente necessità di aumentare la conoscenza delle potenzialità e dei rischi della Rete e offrire informazioni semplici ed efficaci per l’utilizzo corretto e sicuro di Internet, prende il via domani la campagna informativa “Non cadere nella rete! Cyberbullismo e altri pericoli del web”.
Di durata biennale, la campagna itinerante coinvolgerà, nel suo primo anno un totale di 28 scuole medie inferiori di tutta Italia e migliaia di studenti, insieme a genitori e insegnanti
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