pubblicato 06 maggio 2008
Il ciclone Nargis ha ucciso più di diecimila persone in Myanmar. Il bilancio è stato fornito dal ministro degli Esteri birmano alla tv di Stato. I dispersi sono migliaia, come le persone rimaste senza casa nel sud del Paese colpito dalla tempesta tropicale di categoria 3.
Il Paese guidato dalla giunta militare da 46 anni e con rapporti quasi inesistenti con l'esterno, ha accettato l'offerta di aiuto internazionale. Piogge torrenziali e venti fino a 200 km orari hannodevastato Yangon, l'ex capitale Rangoon, sostituita dal regime con Naypyidaw.
La zona più colpita è il Delta del fiume Irrawaddy. La Croce Rossa internazionale ha già distribuito cinquemila litri d'acqua potabile, kit di sopravvivenza, teli di plastica e coperte. Il più grosso ostacolo sono le restrizioni che il regime impone agli spostamenti delle organizzazioni umanitarie.Ma i militari hanno dato il via libera agli aiuti dell'Onu. E hanno deciso che non sarà rinviato il referendum previsto per il 10 maggio sulla nuova costituzione, "antidemocratica" per il partito di Aung San Suu Kyi, il premio Nobel per la Pace agli arresti domiciliari.
fonte euronews©
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