giovedì 6 dicembre 2012

Riflessione sul sistema, schiavitù dei consumi, del debito imposto.

“Vorresti tanto poter risparmiare, ma come farlo se non hai una lira. Risparmiare infrange e viola le regole del Sistema, che si alimenta e sopravvive proprio in ragione del tuo consumo e dello spreco! Se tu non consumi, sarai marchiato a vita al pari di un pericoloso sovversivo e ridotto in schiavitù”

Al risparmio dei cittadini, corrisponde, di contro, un automatico aumento de

i prezzi e delle tariffe energetiche, rendendo vana ogni strategia economica e parsimonia, e vanificando ogni buon proposito.

Del resto non possiamo spendere soldi che non abbiamo o indebitarci per cose non necessarie e indispensabili!

Ma se il Sistema Cristo-Bestia campa proprio in virtù dei nostri comportamenti irrazionali, come possiamo uscire da questo labirinto e risolvere un tale enigma? 
Alla fine, come ci muoviamo, ci muoviamo, il cetriolo è sempre in culo all’ortolano!

E se comunque, per un motivo o per un altro, dipendi dal Sistema, ogni briciola che avrai guadagnato, svendendo la tua vita e umiliando la tua dignità, Lui se la riprenderà – e così la tua salute e la tua libertà. Se poi non hai un lavoro, in pratica, non esisti!

Abbiamo per tanto appurato che, oggi, risparmiare, non solo è impossibile ma controproducente per la società! Un vero e proprio maleficio/sortilegio che ci ha precluso ogni ragionevole via d’uscita. Una moderna schiavitù a piede libero che ci ha relegato nel limbo gelatinoso di una vita apparente.

E’ questo il nocciolo della questione, che può essere risolto solo in una condizione di autonomia e di autosufficienza – la sola a poterci garantire il necessario e quotidiano sostentamento ed essere noi, in grado di affrontare i momenti difficili con animo sereno, senza dovere rinunciare a beni primari e alla nostra dignità di uomini.

Io, per fare un esempio pratico, ho un piccolo pollaio e posso contare su 4/5 uova al giorno. Con gli avanzi del pranzo e della cena, alimento le mie galline in aggiunta di alcune particolari erbe che trovo in collina. Consumo verdura di stagione che coltivo nell’orto e altre selvatiche che raccolgo in campagna. Produco l’olio necessario per il fabbisogno famigliare e frutta in genere, che siano arance, mandarini, limoni, mandorle, fichi, mele, cachi e tanto altro. Mia moglie, prepara confetture di ogni genere, conserve, limoncello, nocino, grappe, e riempie boccacci con ogni ben di Dio che consumiamo durante l’anno. Produco inoltre del buon vino e un ottimo aceto.

E poi arriva la stagione dei funghi, dei carciofini, dell’origano, del finocchietto, della cicoria amara, delle erbe aromatiche, delle lumache ecc ecc! Con altri amici ci scambiamo, in forma di baratto, i più diversi prodotti della terra.

Io, in cambio della farina di grano, cedo olio d’oliva, e arance per carciofi.

Ho molta pratica con la manualità e difficilmente mi avvalgo di qualcuno esterno al mio ambito per la soluzione di un qualsiasi problema. In caso contrario, visto il sentimento di solidarietà che ancora è vivo e vegeto in questa piccola comunità, non avrei che l’imbarazzo della scelta.

Non faccio uso di riscaldamento, condizionatore e diavolerie de genere! Mi sono ambientato e ne ha giovato la mia salute, risparmiandomi dai dolori articolari, emicranie, raffreddori, gastriti e affini e da tutte quelle nevrosi, stati d’ansia e depressione che caratterizzano l’individuo omologato delle società occidentali.

Ho giusto un camino e una stufa a legna sulla quale si cucina, e un forno per panificare.

Bevo acqua di sorgente e il mio impianto elettrico è alimentato da alcuni pannelli fotovoltaici.

Vi potrei raccontare mille e mille altre cose ma penso che questo basti per comprendere i vantaggi di essere in buona parte autosufficiente.

In tutto questo (un impegno che mi ruba solo qualche ora al giorno), trovo lo spazio per scrivere, per comporre e per leggere. Se il tempo è all’acqua, mi diverto a intagliare il legno, a suonare con gli amici e ai piccoli lavori di manutenzione della casa.

Ma la cosa straordinaria e irrinunciabile, sta nel potere disporre, del mio tempo! Un tempo tutto e solo mio, che organizzo come meglio credo o come vuole il cielo. Tempo per i miei figli, per la mia donna, tempo per i miei cani e amici!

Non ho padroni ne cartellini da timbrare – nessun vigile in agguato pronto ad estorcerti denaro e colpirti al cuore del portafogli per liberare la sua frustrazione di schiavo e di nullità umana – niente acqua putrida, ne aria infetta, ne stridenti rumori di ruote ferrate di tram mattutini che annunciano rabbiosi un nuovo giorno di guerra.

E poi le albe, i tramonti, il vento e le stelle, grosse come limoni – e la libertà e l’amicizia e le sbronze e i canti – e poi l’estate e il mare, e la magia della natura che pacifica ogni cuore e paura. Chi è più ricco di me? Chi più di me può assaporare fino in fondo l significato della Vita e della felicità? E non posseggo denaro ne ho potere! Non ho barche, fuoriserie, castelli o servitù – Ma ho la volontà e ho la terra – ho la caparbietà e la forza per combattere questo mondo insensato e malato. Un mondo che ha violato e profanato ogni principio e regola e che oggi brancola nel buio della sua ottusità incamminandosi lungo quel baratro incommensurabile che sancirà la sua disfatta.

Mi nutro di odori, di profumi, sapori e colori, di emozioni perdute e di magiche atmosfere del passato che in forma di istantanee, stampo del mio cuore e codifico nella mia mente arricchendo quella sacra memoria che trasmetterò ai miei figli e nipoti.

Vivo così sull’onda di una passione appagante e rigenerante, che riverso sopra ogni azione e pensiero, godendo di ogni attimo della mia giornata come fosse eterno, meravigliandomi ancora come un bambino delle continue scoperte che la natura benevola puntualmente mi dispensa. Immagino così nuove avventure, eccitato da ciò che sarà domani, sempre diverso e misterioso – lontano dalla pazza folla e dalla frustrante frenesia omologante di caotiche metropoli -quei “non luoghi” dove il Sistema necrofilo testa con successo, tutte le sue allucinazioni, per poi diffonderle e renderle fruibili in ogni angolo del pianeta.

Questa è la mia vita, e se i modesti introiti derivanti dalla musica e dalla scrittura dovessero venire meno, sarò in grado di risparmiare rinunciando a qualche acquisto di troppo, al mio viaggio in oriente, ma lasciando integri i fondamentali sui quali si regge la mia esistenza e la mia felicità.

Ecco i motivi per cui, l’uomo di questo tempo, deve assolutamente tranciare di netto ogni dipendenza dal Sistema e smetterla di inseguire i canti seducenti delle sirene della modernità.

Se oggi non ci rendiamo autonomi – una buona volta per tutte – dando fondo alle ultime risorse di volontà e di coraggio rimaste, e in un sussulto di dignità e di rabbia, rovesciare il tavolo dalla stupidità e dall’indolenza dei nostri gesti, avremmo perso per sempre l’ultima occasione per essere liberi.
Fonte oltrelacoltre.com

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