martedì 9 agosto 2011

Uk, London in fiamme, morto un ragazzo ferito negli scontri

Violenze anche in altre città inglesi. "Giovedì seduta straordinaria del Parlamento", Scotland Yard: questa notte ci saremo.
Un 26enne rimasto gravemente ferito da un colpo d'arma da fuoco lunedì notte nel corso dei disordini scoppiati nel quartiere londinese di Croydon è morto: lo ha annunciato la polizia metropolitana di London.

L'emergenza si è intanto estesa a molte altre città, tra cui Birmingham, Liverpool, Manchester, Nottingham e Bristol. "Faremo tutto il necessario per ristabilire l'ordine", ha detto il Primo ministro, rientrato d'urgenza dalle ferie in Toscana. Il premier ha annunciato una seduta straordinaria del Parlamento fissata per giovedì. Intanto la polizia ha mobilitato altri 1.700 agenti nella capitale, dove sono stati saccheggiati negozi e appiccati incendi negli edifici. Scotland Yard ha avvertito i vandali che da tre giorni devastano la città: "Questa notte saremo lì". Il responsabile ad interim della polizia metropolitana di Londra, ha invitato le famiglie e i genitori a "tenere i figli in casa" perché "non è uno spettacolo, si tratta di attività criminali". Il Primo ministro ha fatto sapere che tutte le ferie del personale di Scotland Yard sono state annullate e che "giustizia sarà fatta".

Ma è polemica sull'efficacia dell'intervento delle forze dell'ordine: la tv satellitare Sky News ad esempio ha mostrato la zona di Clapham Junction completamente in mano a bande di giovani, che hanno assaltato tutti i negozi (un'agenzia di scommesse, un fast food e un salone di bellezza) che trovavano senza incontrare nemmeno un agente sulla loro strada. Le testate "Daily Star", "Daily Mail" e "Sun" hanno esplicitamente parlato nei loro titoli di apertura di anarchia. Le prime violenze erano scoppiate nella notte fra sabato e domenica nel quartiere multietnico di Tottenham, dopo una manifestazione convocata per protestare contro la morte di Mark Duggan, 29enne, ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia.

Almeno 334 persone sono state arrestate e 69 incriminate. Oggi tre persone sono state arrestate per tentato omicidio dopo che un agente è rimasto ferito, colpito da un'auto a Brent - NO di London - mentre cercava di fermare un "sospetto" saccheggiatore.
fonte TM news

“London’s burning!” Londra sta bruciando, cantavano “The Clash” nel 1977. Loro lo dicevano sotto metafora: la capitale britannica “brucia di noia” era il senso del loro testo. Ma la città, oggi, sta bruciando veramente, in preda a due giorni e due notti di violenze, scoppiate all’improvviso.
Il bilancio, ancora provvisorio, è di 35 poliziotti feriti e 100 persone arrestate. Si pensava che i saccheggi e le distruzioni metropolitane fossero un monopolio della vicina e rivale Paris, con le sue instabili banlieu multiculturali. Cosa sta succedendo a London? La causa immediata è l’uccisione di un uomo di colore, Mark Duggan, 29 anni, nel quartiere di Tottenham, raggiunto dai proiettili dei poliziotti mentre cercava di fuggire a un arresto.
La dinamica della sparatoria è ancora oggetto di indagini. La stessa famiglia dell’ucciso non si aspettava una reazione così violenta e ora lancia appelli in televisione per il ritorno alla quiete pubblica. Ma la rivolta si è generata spontaneamente e si è espansa come un incendio estivo: da una manifestazione pacifica di quartiere al rogo di tre auto della polizia, per sfociare subito di saccheggi di supermercati, negozi e distruzioni, non solo a Tottenham, ma anche a Chingford Mount, Enfield, Brixton (altra zona instabile resa celebre da una canzone dei “The Clash”), Wood Green.
La rivolta “non ha assolutamente niente a che vedere con la morte di Mark Duggan”, si affretta a spiegare il vicepremier. Mentre la polizia metropolitana parla di “reati fotocopia”, un contagio, insomma: gente che approfitta del caos per saccheggiare. C’è anche chi (ovviamente) dà la colpa al mezzo e non al fine: “i siti internet di reti sociali sono stati usati per raggiungere questi livelli di crimine”, dichiara il vicecommissario S.K. alla Bbc.
E chi si limita ad assolvere il buon nome di London: “Questi non sono gruppi che agiscono nel nome di comunità, ma contro le stesse”, dichiara il comandante della polizia metropolitana, ammettendo che, a un anno dalle prossime Olimpiadi: “Questo è un vero peccato per London, che non ci fa affatto una buona figura”.
Nessuno si arrischia a ipotizzare una teoria sulla causa della violenza, alimentata da comunità di immigrati in quartieri dove è più alto il tasso di disoccupazione (e di dipendenza dai sussidi statali). In tempi di tagli al budget e di austerity, questa è una miscela esplosiva.
fonte : Opinione.it

commento tsm : non sappiamo quanto sia casuale l'assenza in tutti gli articoli sia nei media tradizionali come quelli in rete, di alcun riferimento all'evidenza di equilibrio sociale ormai sulla lama del rasoio, ricchi sempre più ricchi, classe media ormai povera e poveri senza alcuna fiducia nel futuro, una classe politica che si autolegittima, autoprotegge e arricchisce a dismisura ( sempre gli stessi politici, soprattutto in Italia ) che "pensa" al sociale solo quando i media ne parlano e se ne dimenticano ancor prima.

Nessun commento: