“Uccidere a coltellate i cani simbolo della storia del Vostro Paese appare ai miei occhi operazione crudele ed apertamente autolesiva. Non posso credere che un Paese grande e ricco come il Canada non potesse trovare una soluzione diversa per assicurare la vita ai bellissimi Husky che avevano reso al Canada un prezioso servizio, anche di immagine, in occasione dei Giochi Invernali”, questo è quanto scrive Carla Rocchi, presidente nazionale dell'Enpa, all'ambasciatore del Canada in Italia, a proposito del massacro di 100 cani Husky uccisi selvaggiamente a coltellate e sepolti in una fossa comune. Secondo quanto appreso da fonti di stampa, gli animali sarebbero stati uccisi – uno a uno – dopo la fine dei Giochi Invernali di Vancouver perché non più più produttivi per le società che gestivano le “escursioni” turistiche in slitta.
A meno che il governo canadese non si dissoci apertamente da questa strage e non intervenga per colpire chi se ne è reso rseponsabile, il massacro degli husky, secondo Rocchi, potrebbe avere conseguenze molto negative proprio sul turismo nel Paese Nordamericano, già sotto accusa per il massacro dei cuccioli di foca. “Signor Ambasciatore – prosegue Rocchi -, non mi stupirei se le presenze turistiche nel Suo Paese dovessero calare. Io stessa, e mi creda non sono la sola, ho preso la decisione di non metterci mai piede.” Una posizione, questa, che l'Enpa immagina essere condivisa anche dall'altissimo numero di cittadini che in queste ore hanno contattato la Protezione Animali per esprimere il loro orrore nei confronti di tanta barbarie.
fonte : Enpa
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