Aveva 95 anni, era ricoverato all Ospedale S.Giovanni di Roma. Qui di seguito l'intervista a "Rai per una notte".
Arrivato a 95, ha deciso di suicidarsi. Mario Monicelli, regista di decine di film amati dal pubblico, è morto ieri lasciandosi cadere dal quinto piano dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato da qualche giorno.
Mario Monicelli, assieme a Dino Risi, è considerato uno dei padri della commedia all'italiana.
Una delle ultime apparizioni televisive di Mario Monicelli è stata l'intervista rilasciata a Raiperunanotte, la trasmissione evento di Michele Santoro, nell'aprile scorso.
Unanime il cordoglio per un'intelligenza critica che è rimasta vivissima fino alla tarda età.
Il regista soffriva da tempo per un tumore alla prostata, che ora era arrivato allo stadio terminale.
"Bisogna smetterla - aveva detto - quando la vita non merita più di essere vissuta".
Da I soliti ignoti all'Armata Brancaleone
Nella sua lunga carriera, Monicelli ha collaborato con tutti i più importanti attori italiani: Alberto Sordi, Totò, Aldo Fabrizi, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Amedeo Nazzari, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, Walter Chiari, Elsa Martinelli, Anna Magnani, Nino Manfredi, Paolo Villaggio, Monica Vitti, Enrico Montesano, Gigi Proietti, Gastone Moschin, Giancarlo Giannini, Philippe Noiret, Giuliano Gemma, Stefania Sandrelli, Ornella Muti, Ivo Garrani e Gian Maria Volonté.
I soliti ignoti nel 1958 con un grande cast
I soliti ignoti del 1958 Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò e Claudia Cardinale, ed è considerato quasi unanimemente il primo vero film del florido filone della commedia all'italiana. L'anno successivo, Monicelli gira quello che molti considerano il suo capolavoro, il film che lo rende famoso oltre i confini italiani, La grande guerra, Leone d'Oro alla Mostra del cinema di Venezia del 1959 e sua prima nomination all'Oscar.
Il film, lontano dagli stereotipi classici della commedia, ha un tono tragicomico che tocca in maniera delicata un argomento molto difficile come la tragedia della Prima guerra mondiale è molto arricchito dalle interpretazioni di Alberto Sordi e Vittorio Gassman.
La seconda nomination all'Oscar con I compagni
La seconda nomination all'Oscar arriva nel 1963 con I compagni.
Nel dittico burlesco L'armata Brancaleone (1966) e Brancaleone alle crociate (1970), Monicelli inventa un "nuovo" Medioevo, comico e condito da una assolutamente inverosimile lingua maccheronica che ha fatto epoca.
Con Sordi Il Marchese del Grillo
Primo ciak in Campidoglio per Il Marchese del Grillo, con Alberto Sordi, Paolo Stoppa e Mario Monicelli
Tra gli altri film di rilievo vanno menzionati La ragazza con la pistola, terza nomination all'Oscar (1968), Romanzo popolare (1974) e i primi due capitoli della trilogia di Amici miei (1975, 1982) - quello conclusivo (1985) verrà infatti diretto da Nanni Loy - ma anche Un borghese piccolo piccolo (1977) e Il marchese del Grillo (1981) entrambi con grandi interpretazioni di Alberto Sordi, mentre tra gli ultimi spiccano Speriamo che sia femmina (1986) e Parenti serpenti (1992).
fonte : ilsalvagente.
Mario Monicelli erra apertamente critico verso Silvio Berlusconi e il suo Governo .
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