mercoledì 13 ottobre 2010

Chile, cominciato stanotte il recupero dei minatori bloccati da luglio a 700 metri di profondità nella miniera di rame.

E’ l’ora delle festa in Chile.

alle 19:36 (ora a Trieste ) risaliti 17 su 33 minatori, il 18° Esteban Rojas in salita
Il successo per la liberazione dei minatori ha riversato nelle strade dell’intero paese migliaia di persone.

Con caroselli di clacson gli abitanti di Copiapò si sono impadroniti della città da dove proviene la maggior parte dei lavoratori rimasti intrappolati per più di due mesi.

Da giorni nella città si viveva con il fiato sospeso. Ora l’euforia è esplosa, tanto che le scuole sono chiuse per permettere di seguire le operazioni di salvataggio.
Anche nella capitale, Santiago i cittadini sono scesi in piazza armati di bandiere e cartelloni:

“Ho seguito la diretta – dice un cittadino – E’ un momento storico per il Cile e lo stiamo vivendo tutti insieme. Grazie a Dio stanno risalendo uno a uno per raggiungere le famiglie. E’ un miracolo quello che stanno condividendo con noi”.

Mentre per le strade di Santiago si respira un clima da vittoria del mondiale di calcio, nelle chiese si prega.
Nella cattedrale della capitale sono iniziate le orazioni che continueranno fino a che non sarà liberato l’ultimo minatore.

“Siamo profondamente commossi – dice l’Arcivescovo di Santiago, Francisco Javier Errazuriz – Non lo sono solo coloro che sono stati alla miniera ma anche chi da lontano ha seguito il loro percorso. Lo fanno con una forza immensa e ora stanno per essere liberati. E’ una meraviglia”.

I 33 minatori, ormai degli eroi nazionali per i cileni, verranno premiati con delle medaglia dal sindaco di Copiapò, anche se il vero riconoscimento lo stanno ricevendo nei festeggiamenti per le strade.

Chile, minatore Sepulveda: “Il mondo del lavoro deve fare molti cambiamenti”

‘Non trattatemi come se fossi un artista, un animatore’‘: Così Mario Sepulveda, il secondo operaio ad essere stato estratto dalla miniera di San José. Nelle brevi dichiarazioni fatte poco dopo aver riabbracciato i suoi cari, l’uomo, di cui i media hanno messo in risalto il carattere aperto e le doti di comunicatore, ha detto di voler continuare ‘‘a essere trattato come un lavoratore, come un minatore’‘. Oltre a ringraziare Dio e i soccorritori, ha parlato della necessità di cambiamenti nel mondo del lavoro.

“Ero con Dio e con diavolo: entrambi mi volevano, ma è Dio che ha vinto, ho preso la sua mano, era la migliore” ha affermato. “Ho sempre avuto fede nei professionisti cileni e nel Creatore”. “Penso che questo Paese – ha poi aggiunto – debba comprendere una volta per tutte che si possono fare dei cambiamenti nel mondo del lavoro: ne devono essere fatti molti. Noi, minatori, non ci fermeremo qui”.

I cileni e il mondo intero hanno gli occhi puntati sulle operazioni di salvataggio in corso. Le famiglie dei minatori ancora intrappolati a oltre seicento metri di profondità stanno aspettando con il fiato sospeso di poter riabbracciare a loro volta i propri cari.



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